lunedì 23 aprile 2012

domenica 22 aprile 2012

5° ToDO (3/4)_ BANG


5° ToDO (2/4)_ RURAL STUDIO


Rural Studio

"Le comunità meno agiate hanno diritto ad una buona architettura?  Decisamente si!"
Sembra questo l'input che, accanto alla volontà di rendere il mondo un posto migliore,  ha dato origine a Rural Studio. Nel 1993 Samuel Mockbee, architetto, artista e docente universitario della Auburn University (Alabama), fonda questo programma educativo  che invita studenti di architettura a progettare e costruire opere suggestive, funzionali, ma soprattutto responsabili.  
Il modello design and build si basa sul mettere in pratica l'attività progettuale a favore di singoli o comunità più bisognose che vengono coinvolte nella progettazione. Ogni anno studenti e tesisti, sotto la supervisione dei responsabili, realizzano  alcune opere che spaziano dall'ambito residenziale  al  pubblico, ma sempre dirette agli abitanti poveri delle aree rurali.  Il tutto conseguito praticamente a costo zero. Infatti, la manodopera  è fornita a titolo gratuito da universitari e detenuti e la materia prima è materiale di scarto delle vicine industrie (finestrini e targhe automobilistiche, feltro,copertoni, cartoni, balle di fieno, ecc.) . Risultato: case e strutture assolutamente necessarie, ma anche esperienza seminale per gli studenti che hanno partecipato e per tutti coloro che ne sono stati  ispirati:
La missione di realizzare un'architettura che nutre lo spirito e migliora la vita di tutti coloro che lo sperimentano si è realizzata. -mappa interattiva progetti-
Negli ultimi dieci anni l'atelier ha cercato di affrontare la pressante necessità di alloggi dignitosi a prezzi accessibili, indirizzandosi  verso la realizzazione di modelli abitativi dal costo di $ 20.000 ($ 12.000 materiali e $ 8.000 manodopera) la $20k house.

Dopo la morte del fondatore, il programma si è mosso secondo il motto che gli ha lasciato in eredità "Proceed and be bold!" "Procedete e siate coraggiosi!", dando degli esiti talmente tanto fruttuosi da trasformarli in una piccola leggenda americana. Non a caso sono stati protagonisti di una mostra  al MoMa  e di un lungometraggio (interessante l'intervista di Peter Eiseman, che in posizione completamente opposta sostiene: "l'architettura non trasforma il mondo in un posto migliore. L'architettura  è qualcosa che sfida le persone,  ciò che vogliono, la loro idea di comfort, sfida la loro prospettiva nel modo di vivere" ).
L'architettura  più conosciuta dell'atelier è la Mason's Bend House -Glass Chapel o Community Center, un piccolo spazio al centro del paese in prossimità della fermata d'autobus.


L'opera realizzata nel 2000 affronta i temi cari a tutta la loro produzione, ponendo  l'attenzione su:
- gli spazi dove interagiscono architettura e persone (spazi collettivi, portico domestico)
- rapporto tra interno ed esterno  
- la copertura come simbolo di protezione e quindi valore primordiale dell'architettura



Le pareti della struttura sono fatte principalmente di  terra essiccata con un mix  contenente argilla locale, cemento, e una piccola quantità di acqua. Le pareti sono protette da una copertina metallica con gocciolatoio che essendo arrugginita si mimetizza con il colore della terra. Il tetto è una combinazione di lamiere e finestrini di automobili recuperati da un centro demolizioni. Sia le lastre metalliche che il vetro sono imbullonati ad un telaio leggero a sua volta agganciato alla struttura portante in legno. Lo spazio, come si capisce dal nome, è meditativo ma anche luogo informale d'incontro per la comunità. Il progetto si configura come una architettura frutto di una sintesi tra materiali naturali e scarti industriali. Gli oggetti portati in un contesto diverso raggiungono un maggiore valore estetico (vedi le squame di vetro) che rimanda all'arte della combine-painting di Rauschenberg.  Nonostante il riconosciuto valore architettonico oggi l'opera versa in stato di degrado, ma per fortuna è solo una delle poche di tutto il loro lavoro. 

 












Maggiori dettagli :
Testi di approfondimento:

venerdì 20 aprile 2012

5° ToDO (1/4)_ La rivoluzione informatica dell'architettura e l'esperienza dei Rural Studio


La rivoluzione informatica dell'architettura e l'esperienza dei Rural Studio

11 Settembre 2001 il mondo cambia, entra in una fase di stallo e non riesce a superare le sue difficoltà.
La crisi che stiamo attraversando, che trae le sue origini dai viaggi spaziali, dagli stravolgimenti politici e geoclimatici, ci porta a prendere coscienza del fatto che l'uomo vive una condizione di precarietà, non è più dominante.   La riflessione che ne consegue è quella di una nuova prospettiva sul mondo e sugli strumenti che abbiamo a nostra disposizione: le risorse elettroniche e digitali.
Esclusivamente  guardando a queste innovazioni in chiave strumentale e non come utensili , ossia prolungamento dei sensi, si può godere di una fase rivoluzionaria (vedi l'effetto della prospettiva nel passato).
Ci rivolgiamo così all'Information Technology  come strumento forma risolutiva delle grandi difficoltà attuali: squilibrio tra Nord e Sud, tra ricchezza e povertà, uso consapevole delle risorse, necessità di trasparenza e democraticità...... Ma per fare ciò occorre che l'informatica superi l'effimero e si trasformi nella materializzazione dello spirito del Tempo.
Nella sfera architettonica il cambiamento si concretizza con il computer che diventa catalizzatore in ambito progettuale, tecnologico, estetico e culturale. La mentalità che ne scaturisce  è quella che ci permette di gestire le infinite informazioni alle quali abbiamo accesso, creando una architettura che esplora la presenza centrale della soggettività , della personalizzazione, della comunicazione, della complessità in una logica sistemica.  L'obbiettivo è "gestire la complessità". attraverso uno spazio che allarga il concetto di exsistenz minimum (che soddisfa i bisogni) con quello di exsistenz maximum che affianca ai bisogni la realizzazione di possibilità e desideri.
In questo quadro si inserisce il lavoro dei Rural Studio con una architettura primitiva che apparentemente sembra rifarsi  all'exsistenz minimum ma che invece amplia il risultato progettuale attraverso una coscienza sociale e ambientale. L'approccio alle problematiche, alle gestione e risoluzione delle crisi del mondo moderno, è molto pragmatico, non a caso il suo fondatore Samuel Mockbee sosteneva "la nostra architettura non è rappresentazione della realtà, ma la realtà stessa". Il loro lavoro ecosostenibile, democratico e sociale sembra rivendicare il ruolo di necessità dell'architettura. Seppur in una estrema povertà di carenza di risorse e di mezzi sembrano, con la loro ideologia, esaltare "la forza dell'architettura" insegnandoci "il coraggio della Modernità".  







CIEMMONA 2012


Volete vedere una Roma diversa? o meglio sentire una Roma diversa?
Allora bisogna assolutamente partecipare o assistere alla Ciemmona 2012 (Critical Mass interplanetaria), un immenso corteo di biciclette festantie scampanellanti sostituirà fisicamente l'ingorgo automobilistico quotidiano che schiaccia la nostra città.


DESIGN & BUILD

DESIGN BUILD a Roma  in chiave sostenibile al MAXXI



Dal 1° dicembre al 29 aprile 2012, apre parallelamente al Maxxi di Roma la mostra Re-Cycle, strategie per l’architettura, la città e il pianeta.
La mostra è curata da Pippo Ciorra, ed è composta di oltre 80 opere tra disegni, modelli, progetti di architettura, urbanistica e paesaggio, in dialogo continuo con opere di artisti, designer, video maker, con ampi sconfinamenti verso produzioni musicali e televisive.
La mostra si espande all’esterno del museo con due installazioni: il progetto Maloca dei designer brasiliani Fernando e Humberto Campana e il Padiglione Officina Roma in materiale riciclato del collettivo tedesco raumlaborberlin, entrambi realizzati in diretta nei giorni precedenti l’inaugurazione. 







martedì 17 aprile 2012

4° ToDO_ANALISI AMBIENTALE