1° area 20
2° area 29
3° area 26
Anziano di Villa
Certosa (ex geometra del comune di Roma):
Io sono nato in questa
zona che, insieme al Quadraro sono quelle più vecchie. Entrambe, infatti, hanno
subito rastrellamenti dei nazisti. Sono quartieri nati in maniera spontanea per
sopperire al bisogno di abitazioni per le famiglie che emigravano all'inizio
del secolo da Sardegna, Sicilia, Marche e Abruzzo perché i veneti andavano
nella pianura pontina.
Le case nascevano da
lottizzazioni che davano vita a micro lotti sui quali costruite baracche
fatiscenti poi sistemate con tufo e pozzolana reperita con la
"barozzetta" nelle gallerie sotterranee (che noi avevamo utilizzato
prima come rifugio antiaereo durante la guerra). La nascita non pianificata
dell'area ha fatto si che queste non avessero le fogne fino a 5 anni fa quando
è intervenuto finalmente il comune. Fino ad allora le case utilizzavano come
fogne le vecchie cave, creando dissesti
nelle costruzioni, aggravati dalle vibrazioni dell'adiacente ferrovia
Roma-Napoli. Proprio per questo motivo chi ha potuto se ne è andato a
malincuore dalla sua casa natale, pur senza allontanarsi. Ora le case sono
abitate dagli extra comunitari di diverse nazionalità. Nonostante la forte presenza di questi
stranieri non riusciamo a integrarci, ma comunque non danno fastidio. Quelli
che mi piacciono di più sono i cinesi perchè hanno la loro mafia che da una
parte li schiavizza e dall'altra li protegge.
Rappresentante del
"ORTO -INsorto":
Questo progetto nasce
dalla volontà di una associazione spontanea di circa 60-70 persone che per
protesta hanno occupato l'area di via degli angeli 140.Abbiamo deciso di
prenderci questo spazio, da anni abbandonato e di proprietà dell'INPS, per
adibirlo ad orto, spazio per i bambini e più in generale per tutti gli abitanti
del quartiere. Ovviamente i prodotti che da un anno a questa parte riusciamo a
produrre sono in libera condivisione o utilizzati per le feste che
saltuariamente organizziamo. L'associazione "Nidi di vespe"(in
ricordo del rastrellamento tedesco del 1944) non ha fini di lucro e si propone
di utilizzare questo spazio come luogo di incontro per l'intera comunità. Del resto viviamo in una estrema carenza di
verde, considerando che l'unico parco nelle vicinanze è il "Giardino dei
Ciliegi" a Via Filippo Re (in realtà di piccole dimensioni e compreso tra
ferrovia e strada di scorrimento).
Presidente
Centro Anziani "Teresa
Frassinelli":
Il centro sociale è
piccolo, soprattutto considerando i 1800 iscritti. Non abbiamo spazi all'aperto
ed anche quelli al chiuso non ci permettono di svolgere molte attività. Per
esempio il corso di ballo che abbiamo attivato si svolge in una saletta che può
ospitare al massimo 4 coppie, e che si deve alternare con il corso di
Canto Corale.Per il resto lo spazio ci
permette di svolgere solo partite di carte.
Nelle sale del piano
terra ospitiamo la mostra fotografica "I cento scatti" di Roberto
Ciavoni che racconta il quartiere e i suoi abitanti dal dopoguerra agli anni
70: demolizioni delle baracche degli archi dell'acquedotto, lotte sindacali degli anni 70 e tutti quei
momenti di vita quotidiana che tanto hanno affascinato Pier Paolo
Pasolini.
Anziana abitante
della zona:
Il quartiere è vecchio
e da rimodernare, mancano centri di ritrovo ad eccezione del Centro Anziani che
però è molto piccolo (considerando il numero di iscritti) e privo di spazi
all'aperto.
Io ho dei nipotini,
con la bella stagione posso portarli al parco "Giordano Sangalli" ma
d'inverno o con il brutto tempo i bambini non hanno altri spazi.
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