La rivoluzione informatica
dell'architettura e l'esperienza dei Rural Studio
11 Settembre 2001 il mondo cambia, entra in una fase di
stallo e non riesce a superare le sue difficoltà.
La crisi che stiamo attraversando, che trae le sue origini
dai viaggi spaziali, dagli stravolgimenti politici e geoclimatici, ci porta a
prendere coscienza del fatto che l'uomo vive una condizione di precarietà, non
è più dominante. La riflessione che ne consegue è quella di una
nuova prospettiva sul mondo e sugli strumenti che abbiamo a nostra disposizione:
le risorse elettroniche e digitali.
Esclusivamente guardando a queste innovazioni in chiave
strumentale e non come utensili , ossia prolungamento dei sensi, si può godere
di una fase rivoluzionaria (vedi l'effetto della prospettiva nel passato).
Ci rivolgiamo così all'Information Technology come strumento forma risolutiva delle grandi difficoltà
attuali: squilibrio tra Nord e Sud, tra ricchezza e povertà, uso consapevole delle
risorse, necessità di trasparenza e democraticità...... Ma per fare ciò occorre
che l'informatica superi l'effimero e si trasformi nella materializzazione
dello spirito del Tempo.
Nella sfera architettonica il cambiamento si concretizza con
il computer che diventa catalizzatore in ambito progettuale, tecnologico,
estetico e culturale. La mentalità che ne scaturisce è quella che ci permette di gestire le
infinite informazioni alle quali abbiamo accesso, creando una architettura che
esplora la presenza centrale della soggettività , della personalizzazione,
della comunicazione, della complessità in una logica sistemica. L'obbiettivo è "gestire la
complessità". attraverso uno spazio che allarga il concetto di exsistenz
minimum (che soddisfa i bisogni) con quello di exsistenz maximum che affianca
ai bisogni la realizzazione di possibilità e desideri.
In questo quadro si inserisce il lavoro dei Rural Studio con
una architettura primitiva che apparentemente sembra rifarsi all'exsistenz minimum ma che invece amplia il risultato
progettuale attraverso una coscienza sociale e ambientale. L'approccio alle
problematiche, alle gestione e risoluzione delle crisi del mondo moderno, è
molto pragmatico, non a caso il suo fondatore Samuel Mockbee sosteneva "la
nostra architettura non è rappresentazione della realtà, ma la realtà
stessa". Il loro lavoro ecosostenibile, democratico e sociale sembra
rivendicare il ruolo di necessità dell'architettura. Seppur in una estrema
povertà di carenza di risorse e di mezzi sembrano, con la loro ideologia,
esaltare "la forza dell'architettura" insegnandoci "il coraggio
della Modernità".
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