venerdì 20 aprile 2012

5° ToDO (1/4)_ La rivoluzione informatica dell'architettura e l'esperienza dei Rural Studio


La rivoluzione informatica dell'architettura e l'esperienza dei Rural Studio

11 Settembre 2001 il mondo cambia, entra in una fase di stallo e non riesce a superare le sue difficoltà.
La crisi che stiamo attraversando, che trae le sue origini dai viaggi spaziali, dagli stravolgimenti politici e geoclimatici, ci porta a prendere coscienza del fatto che l'uomo vive una condizione di precarietà, non è più dominante.   La riflessione che ne consegue è quella di una nuova prospettiva sul mondo e sugli strumenti che abbiamo a nostra disposizione: le risorse elettroniche e digitali.
Esclusivamente  guardando a queste innovazioni in chiave strumentale e non come utensili , ossia prolungamento dei sensi, si può godere di una fase rivoluzionaria (vedi l'effetto della prospettiva nel passato).
Ci rivolgiamo così all'Information Technology  come strumento forma risolutiva delle grandi difficoltà attuali: squilibrio tra Nord e Sud, tra ricchezza e povertà, uso consapevole delle risorse, necessità di trasparenza e democraticità...... Ma per fare ciò occorre che l'informatica superi l'effimero e si trasformi nella materializzazione dello spirito del Tempo.
Nella sfera architettonica il cambiamento si concretizza con il computer che diventa catalizzatore in ambito progettuale, tecnologico, estetico e culturale. La mentalità che ne scaturisce  è quella che ci permette di gestire le infinite informazioni alle quali abbiamo accesso, creando una architettura che esplora la presenza centrale della soggettività , della personalizzazione, della comunicazione, della complessità in una logica sistemica.  L'obbiettivo è "gestire la complessità". attraverso uno spazio che allarga il concetto di exsistenz minimum (che soddisfa i bisogni) con quello di exsistenz maximum che affianca ai bisogni la realizzazione di possibilità e desideri.
In questo quadro si inserisce il lavoro dei Rural Studio con una architettura primitiva che apparentemente sembra rifarsi  all'exsistenz minimum ma che invece amplia il risultato progettuale attraverso una coscienza sociale e ambientale. L'approccio alle problematiche, alle gestione e risoluzione delle crisi del mondo moderno, è molto pragmatico, non a caso il suo fondatore Samuel Mockbee sosteneva "la nostra architettura non è rappresentazione della realtà, ma la realtà stessa". Il loro lavoro ecosostenibile, democratico e sociale sembra rivendicare il ruolo di necessità dell'architettura. Seppur in una estrema povertà di carenza di risorse e di mezzi sembrano, con la loro ideologia, esaltare "la forza dell'architettura" insegnandoci "il coraggio della Modernità".  







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